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Sud Sudan

I.CO.P. ha iniziato a lavorare in Sud Sudan nel 2006, immediatamente dopo il “cessate il fuoco” che ha messo fine a una guerra civile ventennale, costata quasi due milioni di morti e quattro milioni di profughi. La prima azione a supporto della popolazione locale è stata la progettazione e costruzione di un ponte di circa 100 metri sul Fiume Payee, lungo la strada che collega Rumbek a Yirol, in collaborazione con il Dipartimento di Protezione Civile.

Da questa prima esperienza diretta nel Paese e dall’incontro con un Padre Comboniano italiano che da oltre trenta anni si trovava in quelle terre, è nata l’idea di dare vita a un’organizzazione no profit con la quale organizzare, progettare, finanziare, costruire e supportare una scuola primaria professionale nell’area – l’Ireneo Dud Vocational Training Center.

Per poter realizzare questo progetto, i titolari di I.CO.P., assieme ad alcuni dirigenti e collaboratori, hanno fondato nel 2006 l’Associazione Sudin Onlus, che coinvolge anche altre imprese e operatori del settore delle costruzioni. Inoltre I.CO.P. ha messo a disposizione delle diverse iniziative in loco il proprio personale tecnico, senza il cui apporto lo sviluppo del progetto non sarebbe stato possibile.

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L’attività in questo paese è proseguita e prosegue tuttora su quattro fronti principali:

  • formazione fornita attraverso la scuola di arte e mestieri “Ireneo Dud Vocational Training Center”;
  • azienda agricola sostenibile;
  • I.CO.P. South Sudan branch come incubatore d’impresa per i giovani locali;
  • orti e progettualità per le donne.

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Ireneo Dud Vocational Training Center

Il Centro Ireneo Dud è situato a Bahrgel, un villaggio rurale di circa 1000 abitanti nella Contea di Cueibet, nello Stato dei Laghi in Sud Sudan. Si tratta di una scuola gestita direttamente da Sudin Onlus in collaborazione con la diocesi di Rumbek attraverso l’Ireneo Dud Foundation, un organismo locale completamente governato e controllato da Sudin. L’intero istituto sorge su un terreno di circa 500 ettari, donato dal governo locale nel 2006.

Sudin ha collaborato con il neo costituito Ministero per l’istruzione locale al fine di strutturare il piano di studi per le scuole professionali, che precedentemente non esisteva. In questo contesto è stato fondamentale il contributo dei professionisti e dei tecnici dell’impresa coinvolti nel progetto.

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Il centro si è poi organizzato per fornire anche corsi di formazione permanente. Le guerre civili che hanno martoriato queste terre le hanno lasciate sprovviste di tutto. Non c’è alfabetizzazione e mancano le conoscenze delle misure igienico-sanitarie di base. Per rispondere a queste e altre esigenze essenziali, all’interno del centro, sono stati sviluppati diversi corsi diretti alla popolazione locale:

  • un corso di inglese;
  • un corso di igiene di base;
  • corsi di parenting support.

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Il Centro di formazione professionale è frequentato da un centinaio di ragazzi, di cui almeno una quarantina sono ragazze.

Dall’inizio del progetto, hanno frequentato la scuola oltre 500 ragazzi, 250 dei quali si sono già diplomati. Più 300 donne hanno frequentato i corsi di base e di agricoltura. Oltre 600 famiglie hanno potuto seguire corsi di orticoltura, di igiene di base, di formazione sulla nutrizione e di parenting support.

Attualmente nel Centro lavorano 9 temporary workers, tutti locali, di cui 3 donne, e 18 permanent workers. I lavoratori svolgono principalmente mansioni di mantenimento e ampliamento del Centro e della Scuola e sono responsabili della cucina.

È importante sottolineare come il Centro, oltre alla funzione di formazione, funga anche come punto di riferimento per un vasto territorio. Esso infatti dispone di un piccolo dispensario (seguito da un volontario italiano) dove si presta il primo soccorso alla comunità ed è diventato un luogo di rifugio per le popolazioni locali, soprattutto nei momenti in cui la violenza esplode e la sicurezza delle persone è fortemente in pericolo. Tuttavia, esso rappresenta anche un sito ludico-ricreativo, poiché la disponibilità di corrente elettrica permette, per esempio, la proiezione di film una volta a settimana.

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Azienda agricola sostenibile

Poiché l’autosostenibilità è stata fin dall’origine uno dei capisaldi del progetto, sono stati avviati fin da subito vari sistemi di autofinanziamento, tra cui il progetto agricolo.

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Nella contea di Cueibet, l’attività agricola dalla popolazione viene svolta con tecniche poco produttive e gli alimenti provenienti da Kenya e Uganda, che costituiscono gran parte dell’alimentazione, diventano sempre più difficili da importare a causa delle condizioni stradali e dei conflitti etnici, che aumentano di molto il prezzo già inaccessibile per molte delle famiglie sudanesi. Il progetto azienda agricola sostenibile mira a migliorare l’autosufficienza alimentare della comunità di Barghel.

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Tra le attività condotte per raggiungere questo obiettivo, rientrano:

– attivazione e continuità di partnership con FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations) e WFP (World Food Program) per la distribuzione di sementi ed input agricoli; – formazione per il miglioramento delle tecniche agricole; – preparazione dei terreni per la coltivazione; – distribuzione di strumenti e materiali agricoli; – costruzione di pozzi per il miglioramento dell’irrigazione dei campi agricoli.

All’interno della scuola, è stato inserito permanentemente all’interno del piano di studi un corso annuale di pratica agricola. Le esercitazioni si svolgono nell’orto dimostrativo presso il centro.

Nell’orto di cui dispone il Centro si coltivano frutta e verdura per gli studenti, gli insegnanti, i volontari e i lavoratori.

Il Centro fornisce inoltre un servizio a pagamento di macinatura dei cereali (sorgo e mais) con l’obiettivo di generare proventi per la scuola e di aiutare la comunità locale.

Perché il complesso sia indipendente anche dal punto di visto energetico, stati installati pannelli solari e un impianto fotovoltaico da 40 kWh che consente la completa autonomia energetica alla scuola, nonché il funzionamento del nuovo sistema di irrigazione per l’orto e il seminativo, realizzato da I.CO.P.

I.CO.P. South Sudan branch

L’Associazione Sudin Onlus non sarebbe stata in grado di sostenere, da sola, un progetto di tale complessità in un’area tanto problematica. Pur con la ferma convinzione che l’obiettivo del progetto debba essere quello di istituire una scuola e una struttura che possano autofinanziarsi, I.CO.P. ha deciso di intervenire per garantire la continuità di questa esperienza finché l’obiettivo non potrà dirsi raggiunto, integrando finanziariamente le risorse necessarie al mantenimento dell’IDF.

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Per reperire risorse per la scuola e per poter contribuire con i mezzi più idonei, I.CO.P. ha fondato una propria branch sud sudanese dalle finalità no profit.

L’aspetto peculiare del progetto è il modo nuovo in cui un’azienda profit si propone come incubatrice di impresa sociale: eseguendo i lavori, da un lato forma personale qualificato, dall’altro devolve interamente i profitti all’IDF. Gli utili derivanti dalle opere realizzate vengono infatti destinate all’IDF, che rimane il principale partner di I.CO.P. in Sud Sudan, specialmente in termini di preparazione di personale qualificato.

Per garantire la prosecuzione del progetto, I.CO.P. assicura la presenza di personale, oltre che i necessari mezzi, le attrezzature e le materie prime; almeno una volta all’anno spedisce materiale dall’Italia, in particolare alimenti, ricambi e materiale d’opera per la realizzazione dei pozzi.

La branch opera partecipando a gare e predisponendo offerte per poter realizzare in loco lavori da realizzare mediante la collaborazione tra il proprio personale e i giovani lavoratori educati nel Centro di formazione professionale. Per la realizzazione di tali lavori vengono coinvolti anche altri lavoratori locali, di modo che le seppur ridotte risorse lavorative possano integrarsi in tutti i progetti.